Alessia

Sono Alessia, sempre attenta a quello che dico e che faccio, un po’ seriosa, tremendamente sbadata, e ritardataria cronica: ma se mi si conosce appena un po’ di più, si scopre che darei il mondo alle persone a cui voglio bene, che mi piace un sacco ridere e scherzare su me stessa e sugli altri e giocare insieme ai bambini. Sì, perché le risate più grasse le faccio insieme a loro, ai miei “piccoli” che mi prendo il tempo di ascoltare, di conoscere e che alla fine diventano parte del mio cuore.

Viviamo in un mondo pieno di stimoli, ricco di esperienze e che trasuda cose da fare, da vedere e da imparare: basta questo no?

No, ai bambini non è necessario avere un’agenda di vita piena come quella degli adulti, i bambini hanno bisogno di essere ascoltati, di essere messi al centro e capiti, secondo le loro inclinazioni, il loro carattere, i loro gusti personali con rispetto e comprensione.

Non si può valutare la qualità del lavoro di un educatore in base a quanto tiene impegnato un bambino, ma da quanto gli sta vicino, da quanto lo ascolta, da quanto è in grado di poterlo correggere, anche a malincuore.

Educare vuol dire avere rispetto di chi si ha davanti, e dargli quello che è meglio per lui in quel momento e per il suo sviluppo.